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Tra preistoria e presente

SULLA STRADA DEL VINO VALPOLICELLA

L'itinerario, principalmente automobilistico, proposto racchiude il cuore della Valpolicella storica. Dalla pianura di S. Pietro in Cariano (151m s.l.m.), si passa alle colline di Fumane (198m s.l.m.), fino alle alture di Marano. Un percorso assolutamente da fare per chi ama la storia e la natura...

All'uscita della tangenziale nord, si prosegue per Fumane (4187 abitanti), che si trova nella "valle dei Progni" così chiamata per la ricchezza dei corsi d'acqua. Il toponimo Fumane è ancora discusso, ma probabilmente deriva dall'espressione "le fumane", i fiumi che si levano durante la produzione del carbone da legan o forse le nuvole basse che, dopo un temporale, rimangono appoggiate alle colline. Il comune comprende le frazioni di Mazzurega, Cavalo, Molina e Breonio.

Il territorio fu abitato fin dalla preistoria, ma vide il suo massimo sviluppo in epoca romana, grazie anche alla relativa autonomia amministrativa del Pagus Arusnatium (terriotrio degli Arusnati), di cui faceva parte, come provano tre antiche iscrizioni ora conservate al Museo Maffeiano di Verona.

A partire dal Quattrocento a Fumane la nobiltà cittadina decise di costruire ville e chiese. Uno splendido esempio è la Villa Della Torre: quando Giulio Della torre ereditò la Villa dai Maffei nel 1560 fece inglobare le strutture pre-esistenti con un progetto attribuito a Giulio Romano.

All'interno della villa si trovano alcuni cortili aperti, una peschiera e un piccolo oratorio, la cui paternità è attribuita a Michele Sanmicheli. Le sale interne sono rinomate per gli spaventosi camini a mascheroni attribuiti a Giovanni Battista Scultori.

A Fumane si può visitare inoltre il Santuario della Madonna de La Salette, che è raggiungibile dal centro del paese sia a ipiedi (30 minuti), sia in auto (10 minuti). Giunti alla terrazza panoramica la visuale su tutta la valle ripaga la fatica. Usciti dal paese, dopo 9 km, proseguendo in direzione Molina e seguendo le indicazioni si arriva al sito preistorico denominato Grotta di Fumane. Chiamata un tempo Riparo Solinas in memoria del suo scopritore, la grotta fu abitata a partire da 90.000 anni fa prima dai Neanderthal (Homo neanderthalensis) e poi dagli uomini moderni (Homo Sapiens anatomicamente moderno). Il sito, tuttora oggetto di scavi archeologici, continua a restituire importanti informazioni sulla tecnologia, le strategie di sussistenza ed il comportamento simbolico dei nostri "cugini" neandertaliani, estinti circa 40.000 anni fa.

Il reperto di pittura più importante è il cosidetto "Sciamano", conservato al museo Paleontologico di S.Anna d'Alfaedo e considerato il più antico d'Europa (più di 35.000 anni).

Poco a valle della grotta si può imboccare a piedi un sentiero che porta a Molina in un'ora di cammino (solo andata), da affrontare con scarpe ed abbigliamento sportivo. Prima di arrivare in paese, il percorso passa accanto all'ingresso del Parco delle Cascate, inaugurato nel 1973 e classificato dall'Unione Europea come Sito di Importanza Comunitaria. Immerse nel verde si trovano cascate mozzafiato e grotte, visitabili in circa due ore di passeggiata lungo percorsi ben tracciati

Il toponimo Molina è legato all'antica attività molitoria. Recentemente nel paese sono stati restaurati e aperti al pubblico la Malga, il Molin dei Veraghi ed il Molin de' Lorenzo, dove è possibile assistere rispettivamente alla produzione del formaggio e alla macinazione del mais per ricavar la farina.

Molina si può anche raggiungere in automobile, da lì proseguire per Gorgusello, che ha mantenuto l'aspetto del tipico villaggio in pietra e Breonio, sede dell'antica chiesa di San Marziale (XIII sec.), dell'antica malga, ora sede della Pro Loco e di un caratteristico lavatoio in pietra.

Ultima tappa consigliata nelle vicinanze è Cavalo con la sua chiesa vecchia, costruita alla fine del 1200 con rifacimenti tra il '400 e il '700. Da qui si potrà osservare il sovrastante Monte Pastello nella sua bellezza.

Ridiscesi a Fumane, e tornando verso Verona a un paio di km di distanza si trova il comune di San Pietro in Cariano (12996 abitanti) a soli 14 km dal capoluogo scaligero. "Cariano" prende forse il nome dal latino tardo Carilianus ovvero terreno di Carilius.

Nelle frazioni di Pedemonte, San Floriano, Corrubio, Castelrotto e Bure sono custoditi monumenti importanti e si possono al contempo contemplare molti incantevoli panorami.

Abitata fin dal neolitico, la zona ha riportato numerose testimonianze romane, scaligere e veneziane. La bellezza e la produttività di queste terre portarono i patrizi veronesi a porre le fondamenta di molte villae proprio qui, a partire dal I secolo a.C. Nel 1983 fu rinvenuto in un'area a vigneto un complesso abitativo romano denominato Villa dell'Ambrosan, fornito di riscaldamento a paviemento detto Hypocaustum. 

Sono rimaste, per lo più in mani private: la secentesca Villa Pullè Galtarossa a San Pietro in Cariano, la tardo quattrocentesca Villa Giona Fagiuoli a Cengia di Pedemonte e infine Villa Serego Alighieri a Santa Sofia di Pedemonte, realizzata parzialmente sul duisegno del Palladio a partire dal Cinquecento.

Poco distante dalle ultime due ville si trova il paese di Castelrotto, antica rocca fortificata dai Longobardi, sulla cui sommità si possono osservare i vigneti vallivi e gli alberi da frutto, accontentando anche il palato sorseggiando un calice di vino.

Scendendo poi verso San Floriano, tappa obbligatoria è la Pieve romanica. Costruita su un tempio romano, ne è attestata l'esistenza già nel 905 d.C. e sono ancora chiaramente visibili sul campanile le varie fasi di fabbricazione che si sono succedete nel tempo...

In corrispondenza della Pieve s'imbocca il bivio che porta a Marano di Valpolicellla (3113 abitanti). Il nome Marano deriva dal latino Marianus, di Mario, che farebbe supporre un'origine fondiaria romana. I principali nuclei abitativi sono Valgatara e San Rocco. L'ambiente collinare è contraddistinto da frutteti, olivi e vigneti. Due sono le proposte per godere del luogo: visitare il Monte Castelon e Santa Maria di Valverde o fare una passeggiata sul Ponte Tibetano che unisce Valpolicella e Lessinia.

Il Monte Castelon è un'altura in posizione strategica, un sito privilegiato per gli insediamenti umani dall'età del bronzo al medioevo. Ha restituito numerosi reperti archeologici, tra cui il tempio di epoca roamana dedicato a Minerva (da cui il tiponimo Minerbe), distrutto probabilmente in epoca di persecuzioni cristiane (IV secolo d.C.). Nell'area sommitale del monte ci sono i resti di un castello, da cui deriva il toponimo Castelon, edificato nell' XI secolo, che acquistò importanza ai tempi di Federico della Scala, e che fu distrutto nel 1325, anno in cui Federico cadde in disgrazia. 

Nel settore meridionale del colle c'è Santa Maria di Minerve, detta della Valverde. La chiesa fu costruita nel XII secolo, ma la struttura odierna risale al 1682. Per gli amanti del folklore, ogni anno (la prima domenica dopo il 25 aprile) si compie una processione che parte dalla chiesa e arriva in cima allo stesso monte dove i "trombini" (simili ad archibugi) sparano a vuoto.

La seconda proposta per la giornata si articola su un sentiero piuttosto impegnativo che porta al ponte tibetano (alto 52m e largo 70cm) che attraversa il Rio di Mondrago sulla Valsorda. Unica nel suo genere, l'opera è stata promossa dai comuni di Marano e di Sant'Anna d'Alfaedo e dalla Comunità Montana della Lessinia per una riqualificazione del territorio e per un rilancio del turismo.

Giunti in auto in località Girotto (superato San Rocco) si trova Malga Biancari, affiancata da un ampio parcheggio: qui inizia un sentiero che, con scarponi da montagna ed abbigliamento sportivo, in un paio d'ore (andata e ritorno), consente di attraversare il ponte e godere dell'emozionante visione "a volo d'uccello" che regala l'altezza, oltre ad esplorare l'ambiente boschivo e l'umida forra circostanti.

Photogallery

Altro

Contatti:

Villa della Torre

Via Della Torre 25-Fumane (VR)

visite guidate, previa prenotazione

Tel. 045 6832026

ospitalita@allegrini.it

Santuario della Madonna de La Salette

Apertura al pubblico: domenica 9-17

tel. 045 7701007

Grotta di Fumane

dal paese di Fumane seguire le indicazioni per Molina, dopo circa 2 km, al bivio per Molina tenere la strada sulla destra con indicazione "Grotta di Fumane"

Tel. 366 2064398

info@grottadifumane.eu

 

Villa Giona Fagiuli

via Cengia 8

San Pietro in Cariano (VR)

Tel. 045 7725068

villagiona@villagiona.it

Villa Santa Sofia

Via Ca' Dedè, 61, Pedemonte, San Pietro in Cariano, (VR)

Tel. 045 7701074

info@santasofia.com

Ponte Tibetano

Malga Biancari, Località Girotto, Marano di Valpolicella (VR)

Visite guidate, previa prenotazione

Tel. 045 7755002-6

lun, mar, mer, ven 8-13:30

gio 8-13:30 e 15-19

sab 8-12:30

 

Altro

Contatti:

Villa della Torre

Via Della Torre 25-Fumane (VR)

visite guidate, previa prenotazione

Tel. 045 6832026

ospitalita@allegrini.it

Santuario della Madonna de La Salette

Apertura al pubblico: domenica 9-17

tel. 045 7701007

Grotta di Fumane

dal paese di Fumane seguire le indicazioni per Molina, dopo circa 2 km, al bivio per Molina tenere la strada sulla destra con indicazione "Grotta di Fumane"

Tel. 366 2064398

info@grottadifumane.eu

 

Villa Giona Fagiuli

via Cengia 8

San Pietro in Cariano (VR)

Tel. 045 7725068

villagiona@villagiona.it

Villa Santa Sofia

Via Ca' Dedè, 61, Pedemonte, San Pietro in Cariano, (VR)

Tel. 045 7701074

info@santasofia.com

Ponte Tibetano

Malga Biancari, Località Girotto, Marano di Valpolicella (VR)

Visite guidate, previa prenotazione

Tel. 045 7755002-6

lun, mar, mer, ven 8-13:30

gio 8-13:30 e 15-19

sab 8-12:30

 

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